Le location cinematografiche più belle dell’Alto Adige
Una volta il Lago di Braies era il nascondiglio preferito dai locals per scappare dal grande andirivieni di turisti in Alto Adige, da quando però questa perla delle Dolomiti è diventata il set della serie tv “Un passo dal cielo” con Terence Hill, l’attenzione nei confronti di questa location è aumentata notevolmente e vi si sono susseguite altrettante grandi produzioni cinematografiche. Di conseguenza questo prezioso lago in mezzo alla natura è oggi preso d’assalto da turisti e influencer desiderosi di immortalare (e immortalarsi) in questo set cinematografico mozzafiato. Questo è il motivo per cui sono andata alla ricerca dei luoghi dell’Alto Adige che hanno fatto capolino sul piccolo e grande schermo: ecco a voi i cinque set cinematografici altoatesini da visitare e ammirare prima che arrivi l’invasione dei fans!
1. Misterioso e spettrale: il campanile sommerso nel Lago di Resia
Se vi capita di trascorrere una tempestosa notte invernale al Lago di Resia, aprite bene le orecchie: la leggenda narra che a volte, di notte, si sentono suonare le campane del solitario e spettrale campanile sommerso dalle acque del lago. La cosa strana è che le campane sono state rimosse molto tempo fa, a seguito dell’inondazione avvenuta nel lontano 1950. La serie originale di Netflix, “Curon”, girata al Lago di Resia, si è ispirata proprio a questa leggenda e racconta la storia di una madre e dei suoi figli alla ricerca del loro passato, che li porterà a scoprire molte verità su quei luoghi. Un consiglio: se le acque lo permettono, dovete assolutamente fare un’immersione nel lago intorno al campanile!
2. Semplicemente magido: il Lago di Monticolo
Atmosfera invernale, alberi innevati, corsi d’acqua ghiacciati e il Castelletto medievale del Lago di Monticolo: questa è la dimora di Paola, che di giorno fa l’insegnante, mentre di notte si trasforma nella Befana nel film “La Befana vien di notte”, commedia del 2018 che porta la firma del famoso regista Michele Soavi. Il Lago di Monticolo e la natura circostante non sono solo dei perfetti set cinematografici, bensì anche una meta perfetta per camminate ed escursioni in ogni periodo dell’anno.
3. La culla della cultura: il Castello di Englar
Il Castello di Englar è stato costruito nel tardo medioevo non con lo scopo di diventare una fortezza di guerra, bensì come residenza aristocratica ed è stato grazie al suo fascino senza tempo che il regista Dror Zahavi lo ha scelto come set per il film “Crescendo #makemusiknotwar”. La trama narra di un’orchestra composta da giovani musicisti israeliani e palestinesi che, nonostante le loro differenze, si ritroveranno uniti proprio grazie alla musica. Per vedere di persona il castello basta semplicemente prenotare un soggiorno in una delle meravigliose stanze a disposizione degli ospiti oppure partecipare ad uno dei numerosi eventi organizzati, come ad esempio concerti o incontri di lettura.
4. Nel selvaggio West: il Lago di Neves
I dintorni del Lago di Neves in Valle Aurina non somigliano propriamente alle vaste distese di praterie del Wild West che si vedono nei film, eppure l’Alta via di Neves con i ghiacciai Punta Bianca e Gran Mesule e le pareti rocciose della Cima Cadini, donano al panorama circostante un’aria selvaggia a dir poco incontrastata: ecco perché è diventato il set scelto dal regista Matīss Kaža per il suo film “Where the Road Leads”, atteso per la fine del 2020.
5. Contro ogni avversità: Fortezza e le sue fortificazioni
Mario Capecchi è famoso per aver ottenuto un Premio Nobel per la medicina nel 2007, eppure sono in pochi a conoscere tutte le avversità che ha dovuto affrontare durante la sua infanzia. Da giovane Capecchi ha infatti vissuto per le strade dopo che sua madre, americana, era stata imprigionata in un campo di concentramento a Dachau. L’incredibile storia di Capecchi è stata ora raccontata dal regista Roberto Faenza nel film “Resilient”, che ha visto il paese di Fortezza e la sua fortificazione del 1838, essere i protagonisti di alcune scene di questa produzione. La fortezza, proprio come Capecchi, ha dovuto affrontare molte difficoltà ed è proprio questo che la rende così affascinante e ricca di significato storico: insomma, è un luogo che merita davvero di essere visitato almeno una volta nella vita.
