L'Alto Adige dei bunker riconvertiti
Rinomato in tutto il mondo per le sue invidiabili bellezze paesaggistiche, per le attrazioni sportive invernali ed estive e per le chicche dell'enogastronomia locale, l'Alto Adige deve la sua unicità culturale e linguistica alle vicende storiche del Novecento a cui il territorio è intrinsecamente legato. A memoria di quei decenni cruciali, restano oggi 351 bunker disseminati per la provincia, la gran parte in stato di abbandono. Alcuni sono stati abbattuti, altri di "particolare interesse storico" furono censiti e messi sotto tutela dall'ente pubblico. Altri ancora furono ceduti a privati e riconvertiti. Oggi ospitano le attività più curiose e disparate: musei, distillerie di whisky, atelier di artisti, celle per la fermentazione dei formaggi e la coltivazione funghi, enoteche, rifugi e palestre per le esercitazioni dei vigili del fuoco.
Una nuova possibilità per le 351 fortificazioni del vallo alpino
Una seconda vita per quel triste lascito del vallo alpino, noto anche come "Linea non mi fido": un complesso sistema di fortificazioni militari eretto in epoca fascista per difendere i confini italiani dalla Germania nazista di cui, nel 1999, lo Stato ha trasferito la proprietà alla Provincia. Dei 351 bunker, censiti da una speciale commissione, 327 sono oggi abbandonati, seminascosti dalla vegetazione, interrati, inglobati dalle montagne o difficilmente raggiungibili. Ma il fascino storico e l'atmosfera raccolta che si respirano dentro questi minuscoli o immensi covi, con muri spessi fino a quattro metri e spesso raggiungibili tramite un labirintico sistema di cunicoli, ha spinto alla riconversione per scopi culturali di questi fortini di guerra, diventati custodi del bello (o del buono).
Infopoint e musei
Testimone delle pagine di storia al passo del Rombo, una piccola caserma difensiva dello sbarramento di Moso, risalente agli anni Quaranta, è stata trasformata nel "Bunker Mooseum" che promuove la conoscenza dell’alta Val Passiria e funge da infopoint per il Parco Naturale Gruppo di Tessa. Al passo Palade, l'unica opera dello sbarramento le Palade sorge nel comune di San Felice: la fortificazione è immensa, occupa più di 25mila metri cubi, e oggi ospita un museo sugli insediamenti germanofoni in alta val di Non caratterizzato da lunghe gallerie espositive, un tempo tunnel di fuga.
Atelier per artisti e "palestra" dei vigili del fuoco
Altre due opere sono quelle dello sbarramento di Tel, nei pressi di vicino a Parcines e Rablà, e di Saltusio, in Val Passiria. La prima è stata acquistata dal vulcanico artista Matthias Schönweger che l'ha riadattata per esporre i suoi lavori. L'eclettico proprietario del "Kunstbunker" è anche un noto collezionista e si dice che sia riuscito ad aggiudicarsi all'asta oltre cinquanta bunker del territorio per realizzare dei piccoli musei dedicati ai temi più svariati e ospitare le sue sconfinate collezioni di ogni genere. L'opera dello sbarramento di Saltusio, rinominata "BunCor" o "Herzbunker", è invece dedicata ai fuochi del Sacro Cuore di Gesù e da tempo non è più accessibile. A Oltrisarco, in cima a via Castel Flavon, il vecchio fortino militare del "Bosco dei Bricconi" serve invece ora per le esercitazioni dei vigili del fuoco.
Rifugi e sale di stagionatura per deliziosi formaggi
Accanto al filone museale, quello turistico ed enogastronomico è un tema che ha trovato nei bunker altoatesini una nicchia di interesse per l'esposizione al pubblico ma anche per la cura dei prodotti. Se a San Candido il Comune ha ceduto la fortificazione che insisteva sul territorio a un privato perché lo trasformi in un rifugio, a Rio di Pusteria il mastro casaro, fromelier e sommelier della birra Hansi Baumgarten se ne è aggiudicato uno che ora è adibito alla stagionatura del formaggio. Umido, freddo e buio, lo "Stockener's Genussbunker" sorge, scavato nella roccia, poco distante da Brunico ed è stato riconvertito in sala di affinamento per erborinati muffati dal gusto unico.
Enoteche e templi di distillazione
L'ex Opera 45 dello sbarramento Bolzano sud, vicino ad Appiano, viene oggi utilizzata come enoteca da un locale resort. Facilmente distinguibile grazie al moderno tetto verde, con pareti che sfiorano i cinque metri di larghezza e un'altezza di circa dodici metri, il bunker sotterraneo è stato trasformato dall'architetto Fritz Dellago in un tempio del vino. Altro caso di enoteca è segnalato a Malles, mentre un bunker dello sbarramento Malles-Glorenza contiene ora alambicchi scozzesi ed è utilizzato per la distillazione del whisky Puni dalla distilleria a conduzione familiare Ebensperger.
